Consiglio Regionale del Molise
Il Consigliere
Michele Petraroia
SULLE EMERGENZE OCCUPAZIONALI OCCORRONO ATTI E ISTRUTTORIE PROPEDEUTICHE CON I DIPARTIMENTI REGIONALI DEL LAVORO E DEI FONDI EUROPEI.
Le organizzazioni sindacali nazionali FLAI-CGIL FAI-CISL e UILA-UIL hanno correttamente inviato al Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Cotugno un articolato documento in cui si avanzano proposte molto concrete, efficaci ed operative sulle politiche attive del lavoro che si possono intraprendere a tutela dei 71 lavoratori dello Zuccherificio, allegando anche un prospetto di utilizzo del Fondo Europeo FEG sulla falsariga dell’esempio della Provincia di Livorno per i lavoratori della De Tomaso automobili S.p.A.. Per adottare un deliberato del Consiglio Regionale nella seduta monotematica del 18 ottobre sullo Zuccherificio è necessario coinvolgere in via preliminare i Dipartimenti Regionali che seguono le materie del lavoro e dei Fondi Europei, al fine di valutare la percorribilità tecnica delle soluzioni indicate dalle organizzazioni sindacali nazionali di categoria di CGIL-CISL-UIL. Ricordo che la presa in carico, la profilazione, il patto di servizio ed il progetto di politica attiva del lavoro passa per le responsabilità formali del Dipartimento III° della Regione Molise che è alle prese con la situazione paradossale dei Centri per l’Impiego e del rapporto da risolvere in positivo sull’attuazione della Convenzione per la gestione delle politiche attive firmato col Ministero del Lavoro e delle Sub-Convenzioni sottoscritte con le Province. Quando un lavoratore viene licenziato e collocato in mobilità fino al 31-12-2016 o in NASPI ( indennità di disoccupazione ) la pratica viene seguita dai Centri per l’Impiego Provinciali e dagli Uffici del Dipartimento Politiche del Lavoro della Regione Molise. Ogni proposta di censimento nominativo, certificazione dello stato di disoccupazione, accesso ad indennità di mobilità o di NASPI, patto di servizio per ottenere i fondi del SIA ( sostegno all’inclusione attiva ), presa in carico per progetti formativi, di orientamento o di pubblica utilità , o altro adempimento similare come la certificazione di poter usufruire delle agevolazioni previste per i lavoratori coinvolti da Decreti su aree di crisi, passa per i Centri per l’Impiego delle Province e per gli Uffici del Dipartimento III° della Regione Molise. Se non si individua una soluzione che restituisca funzionalità ai Centri per l’Impiego e agli Uffici Regionali del Dipartimento del Lavoro si rischia di replicare ciò che sta accadendo per i lavoratori dell’ITTIERRE, della GAM e del settore metalmeccanico di Campochiaro-Venafro che a distanza di 14 mesi dal Decreto del 7 agosto 2015 sono stati invitati a trasmettere fino al 28 ottobre una domanda all’INPS in cui dichiarano le proprie generalità e l’azienda in cui hanno lavorato. In realtà la Pubblica Amministrazione già conosce gli elenchi nominativi dei dipendenti della GAM e già potrebbe sperimentare progetti di politiche attive per i 1000 lavoratori ITTIERRE a cui sta chiudendosi il periodo della mobilità retribuita e sono rimasti privi di alcun sostegno al reddito. Nel POR FSE 2014-2020 ci sono fondi appostati per le politiche attive dei lavoratori di aziende in crisi ma serve predisporre i bandi e approntare i progetti insieme al Ministero del Lavoro e all’ANPAL la nuova Agenzia Nazionale del Ministero che ha assorbito ITALIA LAVORO e segue queste materie. O si approfondiscono le problematiche e si ricercano le soluzioni concrete per i lavoratori come giustamente chiedono i sindacati o si rischia che il Consiglio Regionale adotti un deliberato, utile e positivo, ma di carattere generale.
Campobasso, 13 ottobre 2016 Michele Petraroia