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Primo Maggio: il lavoro per unire il paese

Mignelli, CGIL: "In Molise non è più sostenibile l'mmobilismo del governo regionale"

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Il 1° Maggio è la festa dei lavoratori, questa data è stata scelta per ricordare le lotte operaie per i diritti e le otto ore lavorative Questo primo maggio assume un significato particolare, a 150 anni dell’unità Nazionale. Festeggiarlo significa sottolineare il valore storico che il mondo del lavoro ha avuto nella costruzione del nostro Paese, libero e democratico. Un valore alto per il contributo dato alla crescita sia per la modernizzazione, sia per quello derivato dalle conquiste sociali. Il valore del lavoro, i diritti, conquistati con duri anni di lotte oggi vengono messi in discussione, pertanto devono trovare in questo primo Maggio un momento di rilievo. Il solo fatto delle aperture degli esercizi in città come Milano, Torino, Genova, Roma, sviliscono il lavoro che si perde dietro la logica del profitto e del guadagno. In nome della crisi si vuole attuare un peggioramento delle condizioni di lavoro, come se questo potesse servire ad incentivare i consumi ed a favorire la ripresa. Non è questo di cui hanno bisogno i cittadini, bensì di risorse economiche vere per poter spendere. La ragione per cui i lavoratori, i pensionati, i cittadini non fanno acquisti non risiede negli orari di apertura che sono limitati ai giorni feriali, bensì perché non ce la fa più ad andare avanti, la crisi ha letteralmente messo in ginocchio le famiglie. Bisogna avviare una riforma fiscale che diminuisca la tassazione sul reddito da lavoro,da pensione,che incentivi gli investimenti produttivi,spostando il carico sulle rendite ed i patrimoni. Le risorse necessarie vanno recuperate attraverso una più efficace lotta all’evasione fiscale e all’illegalità, attraverso un ruolo attivo degli enti preposti. In Molise non è più sostenibile l’immobilismo del governo Regionale ,mentre si stanno consumando crisi irreversibili, basta citare il nucleo industriale di Venafro,le aziende dell’indotto del settore metalmeccanico. Su quale tavolo viene discusso il futuro delle più importanti aziende agroalimentari, dalla Solagrital, allo Zuccherificio. Quali risposte ai lavoratori della ITTIERRE in cassa senza nessun Futuro, ai tanti lavoratori edili,ai lavoratori dei cantieri navali, gli LSU delle scuole i tanti precari del pubblico impiego. Quale futuro avrà la FIAT in questa regione dopo le scelte di Marchionne nell’ambito di Fabbrica Italia? E’ necessario avviare un Piano regionale di sviluppo e per le politiche del lavoro,cominciando a riconoscere la valenza sociale del lavoro per poter continuare a vivere in questa regione. Unitamente all’utilizzo degli ammortizzatori sociali,(ordinari,in deroga,contratti di solidarietà) necessari per il sostegno al reddito,occorre avviare percorsi formativi finalizzati che offrono opportunità di lavoro e rioccupazione ,all’interno di un programma serio di sviluppo e di risorse dedicate e mirate, basta con gli interventi spot e clientelari. Solo così si potranno dare risposte ai tanti padri di famiglia che hanno perso il lavoro ed ai tanti giovani laureati in questa università del Molise ,che state questa situazione non incontreranno mai u lavoro.. Bisogna mettere in programma, interventi in difesa dello stato sociale regionale, dopo che il fondo per non autosufficienza non è stato finanziato, poiché la condizione delle fasce più deboli peggiorerà drammaticamente ,come inesorabilmente è peggiorata la condizione dei cittadini ,anziani, studenti per il taglio ai trasporti pubblici e alla sanità. Basta evidenziare che i molisani pagano in percentuale le aliquote più alte in termini di IRPEF e IRAP per stare peggio. Ripartiamo dal lavoro,dal suo valore, per dare futuro anche a questa regione,domani in occasione della festa del lavoro la CGIL lo ribadirà con la sua presenza a Santa Croce di Magliano.
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