Al prossimo Consiglio comunale del 4 febbraio vi sarà la verifica su argomenti di estrema attualità e
fondamentali per il rilancio della città dal punto di vista della riqualificazione urbanistico-edilizia e logistica.
Tra gli argomenti richiesti, in primo piano la verifica dell’intesa con FS riguardante l’area stazione e le
valutazioni in merito all’utilizzo degli edifici di proprietà comunale richiesta dai consiglieri comunali di Pd,
IdV e Iniziativa Democratica.
A ben dieci anni di governo di questa amministrazione di centro-destra, si denunciano i ritardi, l’incapacità
programmatica e decisionale ritenendo che si è sempre operato in modo sconclusionato e senza una
visione complessiva delle questioni da affrontare.
- Verifica stato attuazione dell’intesa riguardante la zona di trasformazione dell’area stazione FS
anche in considerazione delle dichiarazioni del sindaco
In questi ultimi mesi la città di Isernia è stata costretta ad assistere ad un vero e proprio pasticcio,
una questione gestita male sin dall’inizio, registrando anche dissidi e spaccature in seno alla
maggioranza.
Ad oggi la tanto sbandierata Convenzione con le FS - quella che ritenevamo e riteniamo tutt’oggi
svantaggiosa per il Comune - non è stata ancora firmata. E nelle ultime settimana è accaduto di
tutto: all’improvviso è comparso su Il Sole 24 Ore il bando fatto pubblicare da FS, il quale
contraddiceva i contenuti dell’intesa che l’amministrazione aveva illustrato (e cioè che il Comune
otteneva, come contropartita delle concessioni edilizie, un’area concessa gratuitamente da FS)
tanto che lo stesso sindaco ha dovuto interpellare le FS chiedendo la rettifica del Bando; cosa che
ad oggi non c’è ancora stata. Insomma, su questa vicenda siamo noi che chiediamo chiarezza,
chiediamo delucidazioni sul bando, ma anche sull’allarme di speculazioni edilizie e manovre oscure.
Vogliamo sapere, insomma, cosa c’è sotto questa vicenda.
Ma la questione di base sull’area stazione è che non c’è stata la volontà di voler acquisire l’area,
evitando così di concedere le concessioni edilizie. Abbiamo anche chiesto di inserire nella
Convenzione l’area del Terminal Bus: inutilmente. E andiamo dicendo da tempo che il modo per
reperire le risorse necessarie c’era, giungendo poi ad una rateizzazione. I fondi, infatti, tramite
accordi tra Comune e Regione, potevano essere attinti dai Pisu nell’ambito dei Fas; quest’ultimi,
alla luce delle ultime notizie giunte dal Governo nazionale, dovrebbero essere sbloccati nel giro di
un mese o facendoli già anticipare dalla Regione. Anche con fondi propri del Comune, con l’ultimo
avanzo di amministrazione 2009.
La scelta sbagliata della Convenzione potrà avere come effetto anche quello di far diventare
proibitivo un eventuale interesse dell’amministrazione di far valere il proprio diritto di prelazione
nell’acquisto, in quanto in questo caso dovrà equipararsi alla maggiore offerta pervenuta alla
società FS.
- Valutazioni in merito all’utilizzo degli edifici di proprietà comunale
E’ la questione dove la Giunta ha dimostrato tutta la propria inefficienza ed incapacità di
individuare le priorità e giungere alla risoluzione degli interventi. Mentre Palazzo De Baggis (già
ristrutturato) resta chiuso e per Palazzo D’Apollonio si è ancora in attesa dei finanziamenti Pisu per
effettuare i lavori di ristrutturazione (edificio ritenuto da noi dell’opposizione di fondamentale
importanza per la rivitalizzazione del centro storico e pertanto abbiamo chiesto in più tornate di
procedere anticipando fondi propri o della Regione), l’amministrazione di centro-destra caccia dal
cilindro l’avviso pubblico per verificare l’interesse di fitto di Palazzo Orlando per 120mila euro
annui. Al di là del fatto che tale edificio era disponibile già da settembre e che si continua a pagare i
canoni di locazione per gli uffici tecnici in via Giovanni XXIII e per il giudice di pace, ci chiediamo
perché non trasferire questi ultimi proprio a Palazzo Orlando?
L’altra chicca della giunta, proprio di questi giorni, è di trasferire gli uffici tecnici nella ex scuola
Ignazio Silone. Quella dichiarata inagibile per attività scolastiche e tra le più vulnerabili dal punto di
vista sismico. Insomma, si stanno spendendo soldi per continui interventi di recupero e
adeguamento di un edificio fatiscente che andava completamente chiuso; per rendere
parzialmente la sede idonea prima alle attività del Centro per anziani “Sabino d’Acunto” ed ora per
altre destinazioni d’uso.
Per il trasferimento degli uffici tecnici (richiesto da tempo dai dipendenti che hanno individuato
quale sede idonea Palazzo Orlando), d’altronde, bisogna ancora intervenire sul bilancio per
prevedere le ulteriori risorse necessarie per adeguare l’Ignazio Silone. Ma ci sono le risorse e quali
saranno i tempi?
Per il Suap è previsto a breve il trasferimento, sempre nell’Ignazio Silone, dopo anni di disagi dal
punto di vista logistico ma rimangono in piedi i problemi funzionali e strategici tra cui l’ulteriore
dotazione di personale per poter svolgere appieno il servizio istituito nel ’99 e reso operativo nel
2000 dal centro-sinistra.
Casa dello Studente? Un’altra odissea. L’anno scorso è stata utilizzata, con relativi interventi per
rendere la sede idonea, per ospitare i bambini della Materna San Giovanni Bosco. Soluzione
contrariata dalla scuola e dai genitori tanto che l’amministrazione ha dovuto cercare soluzioni
alternative; così alla Casa dello studente di via Sant’Ippolito sono tornati i lucchetti e gli arredi
acquistati per il suo originale utilizzo giacciono tuttora chiusi.
C’è poi la Casa nel mondo inaugurata qualche mese fa: un edificio che ospita il Centro per immigrati
e dove dovrebbe essere trasferita la Biblioteca Ciampitti. Ma, in tale struttura, ci sono ulteriori
locali che potrebbero essere utilizzati dall’amministrazione comunale.
I risultati sono visibili a tutti. Un caos. Un procedere a tentoni.
E per valutare ancor meglio, infine, basti vedere i risultati conseguiti dalle loro iniziative: per
esempio le poche richieste pervenute al Comune per gli incentivi per artigiani, studenti e giovani
coppie che volessero trasferirsi nel centro storico sono state un altro flop ed ora hanno pure la
sfacciataggine di difendersi sugli organi di stampa dicendo che l’avviso è stato pubblicato per pochi
giorni e che si è perso tempo in Commissione. Sono anche bugiardi. Sì, perché in Commissione tale
argomento non ci è proprio passato.