Non è certamente compito del sindacato scegliere tra le due offerte per la cessione di ITTIERRE, ma è suo compito indicare i problemi e le esigenze che il nuovo imprenditore dovrà risolvere nell’immediato futuro.
Da tempo insistiamo per una rapida cessione e individuazione di nuovi imprenditori in quanto le aziende si trovano ormai in una situazione di decozione sia in termini di fatturato che di ordini in portafoglio.
Il nuovo imprenditore dovrà rilanciare le produzioni e i marchi assicurando nuovi investimenti in particolare nella ricerca di nuovi mercati e di nuovi brands redditizi. E’ da qui che passerà il rilancio dell’ Azienda che possa assicurare un futuro all’occupazione e alla stabilità industriale.
Secondo il nostro parere, l’Azienda ha risorse interne, in particolare umane affinché questo possa avvenire velocemente, ma il nuovo imprenditore dovrà fornire risorse finanziarie capaci di riportare in alto i livelli di fatturato.
Una proposta quindi che contenga un’idea industriale e i forti investimenti di cui l’Azienda ha bisogno.
La seconda questione riguarda i livelli occupazionali, a partire da quello interno allo stabilimento di Pettoranello del Molise, per continuare con quelli relativi all’indotto, in particolare molisano.
Noi crediamo che il nuovo imprenditore, in un lasso di tempo determinato, debba riassorbire tutti i lavoratori dipendenti dell’ azienda con modalità e strumenti forniti dalle leggi dello Stato in relazione ai quali il sindacato è pronto a concordare.
Crediamo che i “pretendenti” della ITTIERRE debbano assumere e sottoscrivere questo obbiettivo pur con tutte le gradualità che la drammaticità – industriale e finanziaria – dell’ attuale situazione impone.
Non sono queste – ovviamente - tutte le proposte né sono ultimative e definitive.
Ci sembra, però, vi siano urgenze che, se affrontate in sede di assegnazione e di scelta fra le proposte, possano risolvere una crisi industriale e occupazionale che si trascina ormai da parecchi anni e che ha messo in difficoltà un pezzo importante del Made in Italy e dell’ economia di una Regione.