Personale della Squadra Mobile della Questura di Isernia, a seguito di accurate indagini iniziate nel giugno 2010, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Isernia Dott. ALBANO e dirette dal Sost. Proc. Dott. SCIOLI, ha tratto in arresto A. A., di anni 29, di Venafro (IS), in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura coercitiva degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. Dr. CUOMO, per i reati p .e p. dagli artt. 612 bis, primo e secondo comma, c.p., 8, comma 3, d.l. n. 11/2009 (Atti persecutori). A. A. dall’anno 2004 intratteneva una convivenza con V. M., che cessava nell’anno 2006, a dire della vittima, per sopravvenuta incompatibilità di carattere, oltre che per la morbosa gelosia e per il carattere violento dell’uomo. Successivamente alla cessazione del rapporto di convivenza, l’uomo aveva iniziato a vessare la denunziante con atteggiamenti persecutori. L’arresto si è reso necessario in quanto, la persona offesa, per il comportamento ossessivo ed intollerabilmente insistente dell'indagato, ha iniziato ad avere timore per la propria incolumità , sia personale che familiare, e per i possibili sviluppi della vicenda. Lo stesso, non si è limitato a compiere azioni insistenti come invadenti attenzioni o generici corteggiamenti, ma ha compiuto condotte di vera e propria intrusione nella sfera di riserbo e nella vita privata della donna, fino ad installare nella camera da letto della donna una microspia opportunamente occultata, idonea a captare le conversazioni provenienti dalla stanza. Nonostante A.A. fosse stato sottoposto al provvedimento dell’Ammonimento ai sensi dell’art. 8 D.L. 23.02.2009 da parte del Questore di Isernia, Dr. Salvatore TORRE, con il quale gli era stato intimato di tenere un comportamento conforme alla legge, l’uomo ha continuato a far sentire la sua ossessiva, impertinente e petulante presenza, compiendo gesti di aggressione dell'incolumità fisica e della sfera di tranquillità morale con gesti così plateali da rafforzare il sentimento di fastidio e di imbarazzo della donna, fino a giungere anche a seguirla e tamponarla ripetutamente con la propria autovettura. La condotta posta in essere da A. A. evidenziava quindi il tentativo sistematico ed ossessivo di vincere le ritrosie e la riservatezza della donna nel tentativo di fare breccia nei suoi sentimenti per indurla a coltivare una relazione sentimentale ormai interrotta da tempo. La Procura della Repubblica di Isernia, pertanto, al fine di interrompere la condotta sempre più aggressiva di A. A. richiedeva ed otteneva dal G.I.P. l’emissione del provvedimento coercitivo che veniva immediatamente eseguito dalla Squadra Mobile.