COMITATO âSCUOLE SICURE PER ISERNIAâ
Presentazione della manifestazione
âSono passati oltre 2 mesi dal terremoto di Amatrice, 7 anni dal terremoto dellâAquila e 14 anni ormai dal terremoto di San Giuliano di Puglia. A tutti coloro che hanno vissuto quelle tragedie va ogni giorno il nostro pensiero.
Ogni volta da 14 anni a questa parte, si è riproposto, tra gli altri temi, il problema delle scuole, altrove come ad Isernia, ma pur affrontando da tempo lâargomento in cerca di soluzioni, di concreto è avvenuto molto poco. Eâ per questo che moltissimi genitori hanno suggerito di organizzare una manifestazione pubblica, perché le scuole interessano tutta la collettività e tutti hanno il diritto di conoscerne la reale situazione.
âLa proposta si è concretizzata nella manifestazione che si terrà il giorno 10 novembre prossimo, partendo alle ore 9 da Corso Risorgimento, davanti allâIstituto Tecnico âE. Fermiâ, e muovendo per Corso Risorgimento fino alla piazza del Tribunale, risalendo per Corso Garibaldi e fermandosi a Piazza della Repubblica.
âOgni scuola è stata coinvolta nellâorganizzazione perché ogni scuola di Isernia deve avere lâattenzione che merita, e se anche qualche edificio scolastico non si troverà sul percorso della manifestazione, è importante conoscerne la storia e quelle che riteniamo siano le criticità di ciascuna.
âLa partenza del corteo non è casuale.
âSullâedificio dellâIstituto Tecnico âE. Fermiâ si è concentrata lâattenzione di tanti, perché tra gli Istituti superiori - quelli che fanno capo allâAmministrazione Provinciale â è quello attualmente più affollato e, forse, quello con più problemi strutturali. In occasione di una recente intervista, il Presidente della Provincia, Dott. Coia, ha esposto un grado di vulnerabilità sismica dellâedificio, stimato in 0,5 su una scala da 0 a 10, dove 10 è il valore considerato sicuro per una scuola. Inoltre lo stesso Dott. Coia ha dichiarato che sono stati richiesti fondi consistenti per lâadeguamento dellâedificio che, deduco, dalla stessa provincia non è ritenuto sufficientemente sicuro.
âPeraltro anche una volta arrivati questi fondi (previsti per il 2017), si tratterà di promuovere la gara dâappalto e trovare una sistemazione provvisoria idonea dove allocare gli studenti durante i lavori. Quindi si prevedono tempi lunghissimi.
âIn tutta questa situazione, presso lâITEF sono state spostate anche diverse classi del Liceo Scientifico âE. Majoranaâ e tutto il Liceo Linguistico âCuocoâ che attualmente occupa il terzo piano dellâedificio.
âPasseremo subito dopo davanti allâex scuola elementare âIgnazio Siloneâ, simbolo del risultato dellâattenzione dei genitori alla sicurezza. La scuola fu declassata dallâallora Sindaco Avv. Melogli che fece costruire per i bambini una nuova scuola in zona San Leucio, in legno, su un solo piano. La scuola fu completata in pochi mesi e fu intestata a Michele Iavaniglio, studente deceduto nei crolli del terremoto dellâAquila.
âPrima di arrivare alla Villa Comunale incontreremo la Scuola media âAndrea DâIserniaâ, di competenza del Comune e per la quale sono stati prescritti interventi immediati, ancorchè non risolutivi per garantire la completa sicurezza di chi la frequenta. Perché bisogna ricordare che a scuola non vanno solo gli studenti, ma anche il personale docente e non docente che sovrintende alla didattica e allâorganizzazione dellâistituto. Ed è proprio tutto il personale che vi lavora che si sente investito delle maggiori responsabilità in caso di terremoto, dovendo affrontare unâemergenza in un ambiente meno sicuro di quello che dovrebbe.
âRisalendo per Corso Garibaldi, incontriamo altre tre scuole.
La ex scuola dellâinfanzia e primaria âSan Giovanni Boscoâ che ha vissuto molteplici vicende, spostamenti e cambi di direzione dal 2009 ad oggi. La scuola primaria fin dal 2009 trovò nuova sede a san Lazzaro, in una scuola appositamente costruita in legno, su un solo piano e che fu intestata a Vittorio Tagliente, anche lui studente deceduto nei crolli del terremoto dellâAquila. La scuola dellâinfanzia, dopo diversi spostamenti, questâanno è stata provvisoriamente spostata presso un capannone industriale di recente costruzione presso il PIP di Miranda. La sistemazione, per quanto soddisfi i criteri di sicurezza richiesti dai genitori, non può considerarsi definitiva non essendo di fatto nata per essere una scuola.
âSubito dopo incontreremo la Scuola Media âPapa Giovanni XXIIIâ per la quale, come per lâAndrea DâIsernia, sono stati prescritti interventi immediati che, però, ancora non vengono realizzati.
âInfine incontreremo il Liceo Classico âO.Fascitelliâ che è chiuso ormai da 10 anni per ristrutturazione e adeguamento sismico e che forse sarà riconsegnato ai suoi studenti il prossimo anno.
âMancano dal percorso le due scuole primarie che fortunatamente si trovano in condizioni di sicurezza, lâistituto Superiore âV.Cuocoâ che è stato chiuso questâanno per ristrutturazione, lâIstituto Superiore âG. Manuppellaâ che questâanno ospita anche il Liceo Psicopedagogico dellâIstituto âV.Cuocoâ, il Liceo Scientifico âE. Majoranaâ e lâIstituto Tecnico Superiore âMatteiâ.
âNon è stato possibile includerli tutti ma alcune parole vanno spese per il Liceo Scientifico e lâIstituto Magistrale.
Il primo, benchè sia allocato in un edificio di costruzione relativamente recente, ospita probabilmente più studenti di quanti dovrebbe, il che potrebbe comportare difficoltà nellâevacuazione in caso di emergenza.
Il secondo, a seguito dellâaffidamento dei lavori di ristrutturazione, è stato ospitato in sedi separate per indirizzo di studi, una parte allâITEF e una parte allâIstituto DâArte. Per queste due sistemazioni, che speriamo siano assolutamente provvisorie, non conosciamo se siano stati stilati i piani di evacuazione, se siano state fatte le prescritte prove di evacuazione, se vi siano altre problematiche connesse allâutilizzo di un maggior numero di persone rispetto a quelle previste fino allo scorso anno scolastico.
Da tutto quanto sopra è evidente lo stato di incertezza sulle reali situazioni delle scuole di Isernia, incertezza generata in alcuni casi dallâimpossibilità di accedere a documenti e relazioni tecniche che ci facciano conoscere lo stato degli edifici.
Per quanto riguarda le scuole Comunali, abbiamo registrato un discreto interesse da parte del Sindaco, il dott. DâApollonio, e di tutto il consiglio comunale. Più volte abbiamo potuto interloquire con il Sindaco che ci ha manifestato la Sua volontà di trovare una soluzione condivisa, stabile e soprattutto sicura per i nostri figli. Siamo però in attesa di conoscere ufficialmente quando inizieranno i lavori presso le due scuole medie, che lavori sono previsti e che grado di sicurezza potranno garantire e infine se la programmazione per il prossimo anno prevede la sistemazione di tutta la popolazione scolastica già a partire da settembre.
Per quanto riguarda invece le scuole che fanno capo alla Provincia, dobbiamo rilevare che i documenti richiesti con lâaccesso agli atti protocollato in data 26 settembre, ad oggi non sono stati ancora messi a disposizione. Riteniamo che la cittadinanza abbia il diritto di consultare gli atti che riguardano la propria sicurezza.
Alla provincia chiediamo inoltre, attraverso questa manifestazione e attraverso tutte le ulteriori iniziative che riterremo di promuovere:
- che venga trovata al più presto una soluzione per ridistribuire gli studenti e il personale delle scuole meno sicure in locali idonei, sempre considerando il percorso più agevole per garantire il diritto agli studi di tutti gli studenti, anche quelli che si spostano giornalmente per raggiungere la propria scuola
- che sia valutata con somma urgenza la programmazione e realizzazione di un nuovo polo scolastico che possa ospitare tutte le scuole che attualmente non abbiano un indice di vulnerabilità sismica almeno pari ad 1
- che siano immediatamente resi noti i piani di evacuazione, disponibili a studenti e genitori che intendessero consultarli e che siano effettuate le prove di evacuazione. , ricordiamo, casomai ce ne fosse bisogno, che Isernia è in zona 1, cioè ad alto rischio sismico, e che è importante fare prevenzione, perché, come più volte è stato ripetuto in questi ultimi due mesi di incessante emergenza ânon è il sisma che uccide, ad uccidere sono le opere dellâuomoâ.