Partecipa a Isernia Oggi

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

DR Motor, bilancio positivo per il 2010

Archiviato positivamente il 2010, la casa di Isernia si appresta a vivere un 2011 ricco di novità

Condividi su:
+ 112%. E’ il risultato di chiusura del 2010 della DR. Un dato assolutamente in controtendenza rispetto al mercato italiano ( -9% ) e che conferma il trend di crescita costante che ha caratterizzato i primi tre anni di vita del nuovo brand automobilistico italiano. Clamoroso il risultato di dicembre: + 240%. 10.000 automobili complessivamente immatricolate sono il suggello di tre anni di duro lavoro, che hanno visto il lancio di tre modelli, DR5, DR1 e DR2, la crescita in termini tecnologici e di risorse umane dell’R&D, la realizzazione di un nuovo impianto di produzione, la costruzione di un network di vendita che oggi conta 91 shoowroom e che copre l’84% del mercato nazionale, l’implementazione del network di post–vendita con 110 centri di assistenza, lo sviluppo di una policy di customer satisfaction che ha consentito di ottenere un indice di gradimento complessivo dell’85%. Tutto questo non rappresenta certo un traguardo, ma piuttosto una buona base su cui continuare a crescere. Il 2011 vedrà il lancio delle nuove versioni di DR5 e DR1, il debutto della DR Citywagon e della DR3 oltre ad altre importanti novità commerciali. Dal punto di vista strutturale l’obiettivo è di raggiungere la massima capillarità e la totale copertura del mercato italiano, a cui seguiranno i primi importanti atterraggi sui principali mercati europei. “La DR comincia un nuovo anno di sfide con la consapevolezza di quanto fatto finora e soprattutto con la riconoscenza nei confronti di chi ha creduto in questo progetto. Il ringraziamento più importante va ai 10.000 italiani che ci hanno dato fiducia, – ha commentato il Presidente di DR, Massimo Di Risio – che hanno apprezzato i nostri prodotti ed hanno creduto in un nuovo brand. Grazie a loro abbiamo scritto un’importante pagina della storia dell’automotive”.
Condividi su:

Seguici su Facebook